sabato 4 agosto 2012

INK TAV. 8 - I CANTO

L'inchiostrazione che segue una leggera traccia di disegno sul foglio, molte volte, rispetto a quest'ultimo è del tutto indipendente.
L'abbozzo eseguito volutamente schematico e privo di dettagli, per economizzare con i tempi di esecuzione, per il mio lavoro, predilige una buona impaginazione grafica. I Ballons e le cornici bianche dei riquadri tra una vignetta e l'altra devono uniformarsi ad un' unica composizione d'insieme che aiuti maggiormente la narrazione.
Questa scelta, impone naturalmente nel lettore, una maggiore pratica all'osservazione della tavola.
Soffermandosi il giusto tempo di fruizione, il linguaggio del fumetto non si consuma prediligendo la storia ma ne esalta il contenuto e molte volte lascia ampio spazio all'immaginazione trovando spunti e citazioni come quelle descritte nel post precedente.
In questa pratica  un po' lontana da qualsiasi standard editoriale classico si è trovato la giusta relazione con il verso dantesco che già di per sé suggerisce lentezza nella lettura e in alcuni momenti, una vera e propria "decodifica" delle parole.


Per molte tavole dei primi canti dell'Inferno non si è mai fatto uso di penne a china o pennarelli di vario tipo.
Solo la punta del pennello. 
I tratteggi sono il frutto di una stesura veloce e morbida che non può essere uguale ad una inchiostrazione seriale tradizionale ma sicuramente funzionale a quella voglia impaziente di afferrare un' idea fugace e istantanea.

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