Insegnando la storia dell'arte alla scuola media si comunicano le basi essenziali di tutto il patrimonio noto dell'ambito nazionale.
Per tre anni si trasmettono ai ragazzi e alle ragazze le linee guida per poter collocare con precisione i grandi maestri dell'Arte italiana nel loro contesto storico, territoriale e nell' area culturale di appartenenza.
Loro con molta cura e disinvoltura imparano a distinguere le Stanze Vaticane eseguite ad affresco da Raffaello dalla volta della Cappella Sistina, opera del grande Michelangelo Buonarroti.
Se qualche volta apprendono che un Ministro dei Beni Culturali, qualche anno fa, ha letteralmente scritto su un suo pseudo testo o saggio che i dipinti della Cappella romana erano opera solamente del maestro "urbinate" allora scatta l'indignazione matura di chi non può permettersi dei modelli di classe dirigente mordi e fuggi.
Si, perché quel Ministro è letteralmente "fuggito" dalla circolazione.
E per fortuna.
Se, nella stesura di un programma scolastico, si riesce ad inserire qualche Maestro un po' meno noto, ma non per importanza, allora gli obiettivi della tua materia di insegnamento sono pienamente raggiunti.
Uno fra tutti e per attinenza al blog è Domenico di Michelino con una delle sue opere più note ed eseguite a Santa Maria del Fiore a Firenze nel 1465.
Aiutato nel disegno da Alesso Baldovinetti, egli presenta Dante che mostra la Divina Commedia circondato dai tre regni descritti nella sua opera: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Domenico di Michelino, Santa Maria del Fiore a Firenze
Quando osservi una tale opera viene naturale un leggero sconforto. Il sentimento non riguarda più il mestiere di insegnante ma quello di pittore e illustratore.
Cercando di non incasellare il progetto Dante Inferno nel solo linguaggio del fumetto e intercalando altri linguaggi come quello del colore ci si deve confrontare con questi maestri della nostra cultura che al meglio comunicavano i contenuti dell'opera. La loro e quella di Dante.
Lungi dal fare dei raffronti di pari livello, si prova, partendo da un tale onorevole (non il ministro di cui sopra) spunto ad elaborare una propria interpretazione visiva.
Ancora legato ai dettami del Medioevo, il Maestro Fiorentino come dice il Vasari subisce l'influenza del suo mentore Beato Angelico che probabilmente gli svela tutti i segreti della cultura umanistica del Quattrocento e l'arcano della prospettiva.
La mia illustrazione, in fondo a questo post è stata realizzata intorno al 2005, quando ero all'opera sui primi canti ed è influenzata da tanti riferimenti pittorici e in maniera evidente da tanta Arte Moderna che attrae il giovane studente delle Accademie di Belle Arti.
La tecnica che ho adoperato sono gli smalti acrilici e le tempere.
Il supporto prettamente cartaceo.
Chissà oggi come rielaborerei l'opera di Domenico di Michelino e chissà che non mi cimenti in un'altra versione...
bozzeto "Dante e i tre regni"
"Dante e i tre regni"
smalti acrilici e tempere- formato A3